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2 giugno 1946: Diritto di Voto politico alle Donne in Italia

“Non tutto quello che si affronta può esser cambiato, ma nulla può esser cambiato finchè non lo si affronta”.


Con questa citazione di James Baldwin voglio ricordare il 2 giugno 1946 giornata che 79 anni fa portò alla scelta della forma istituzionale per il nostro Stato, quella Repubblicana, anche con un contributo politico delle Donne che per la prima volta si recano alle urne, in una percentuale identica a quella degli uomini per votare per la Repubblica Italiana. 28 Milioni di italiani aventi diritto, 24 milioni di voti validi con il 54,27% che si espresse a favore della Repubblica, un'Italia che voleva rialzarsi dal periodo buio del fascismo e della seconda Guerra Mondiale. Le Donne il 2 giugno del 1946 votarono per il Referendum e per l'Assemblea Costituente che portò all'elezione di 21 Madri Costituenti, determinanti anche per le riforme dei decenni successivi. Un passaggio che segna l'affermazione di un nuovo protagonismo femminile nella società italiana, nella politica nel giornalismo nella letteratura.

Il 2 giugno 1946 è quindi la vittoria della Repubblica, indubbiamente. Ma anche, appunto, la prima volta delle donne in politica nella storia italiana. Tornare a quella data significa ricordare un’acquisizione di cittadinanza. La metà della società italiana entra di diritto a far parte della politica e a essere parte della decisione pubblica. Quella del dopoguerra fu una conquista cruciale, a lungo inutilmente attesa e per la quale le donne si erano battute per decenni.

Ricordiamo oggi questa giornata continuando a credere nei valori della nostra identità nazionale, valori di unità, libertà e uguaglianza .

Viva l'Italia.


Alessia Ruzzeddu


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