Giornata Mondiale dei Diritti Umani
- Alessia Ruzzeddu
- 12 ore fa
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"La vita passa e noi la lasciamo passare come l’acqua del fiume, e solo quando manca ci accorgiamo che manca." Grazia Deledda
Il 10 dicembre si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, istituita nel 1950 per ricordare l’adozione della Dichiarazione Universale del 1948, che sancisce i diritti inalienabili di ogni individuo, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione o status sociale. Una ricorrenza che invita a riflettere sul valore universale della dignità umana e sull’impegno necessario per garantire libertà, uguaglianza e giustizia in ogni parte del pianeta. Perché, nonostante i progressi, le violazioni restano una realtà: conflitti, discriminazioni, povertà, restrizioni alla libertà di espressione, disuguaglianze di genere, crisi climatica continuano a minacciare milioni di persone. Il 10 dicembre 1927 Grazia Deledda, considerata un’anticipatrice dei diritti umani, riceve a Stoccolma il Nobel per la Letteratura, prima e unica donna italiana a ottenerlo. Piccola donna sarda, si afferma per i diritti — soprattutto quelli femminili — sfidando le convenzioni sociali e perseguendo la carriera letteraria nonostante le opposizioni. Il suo impegno vive nella lotta per l’emancipazione femminile, nelle sue opere e nel suo stile di vita, che mettono al centro il ruolo della donna e la sua ricerca di libertà. Alla base di ogni percorso di uguaglianza c’è una parola chiave: Rispetto, la capacità di riconoscere il valore degli altri e di noi stessi. Parola dell’anno 2024 secondo Treccani; scelta nel 2025 dal 40,3% dei maturandi; e al centro della prima Giornata Nazionale del Rispetto, celebrata il 20 gennaio 2025 nel giorno della nascita di Willy Monteiro Duarte, esempio di generosità, altruismo e coraggio.
Come ha ricordato il Presidente Sergio Mattarella: «Rispetto è valore universale; è segno di maturità; è antidoto contro odio, discriminazione e violenza». Non è un concetto astratto: è un gesto concreto, uno sguardo che accoglie, una parola che sostiene, un silenzio che ascolta. È la forza che ci rende liberi e uniti, la stella polare della convivenza.
Alessia Ruzzeddu




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